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martedì 8 aprile 2014

Recensione: Parkland - mosaico incompleto del caso Kennedy

Titolo: Parkland
Regia: Peter Landesman
Cast: Paul Giamatti, Zac Efron, Billy Bob Thornton, Jacki Weaver, Tom Welling
Anno: 2013

Ciao Movie Junkies! Prima di tutto mi scuso per l'assenza, mi sono dileguata a Londra per un po' ma non ho dimenticato il nostro amato cinema...anzi! Ho comprato una sorta di "diario cinefilo" nel quale appunterò ogni commento a caldo durante la visione dei film...quindi aspettatevi molte succose recensioni ;)

Nel frattempo vi lascio il mio parere su Parkland, film presentato alla Mostra del Cinema di Venezia e successivamente trasmesso su Rai Tre per celebrare i 50 anni dalla morte di Kennedy. Leggendo tra i vari nomi del consistente cast capirete già che qualcosa stride; affiancati a grandi attori quali Paul Giamatti e Jacki Weaver spuntano i bambolotti Zac Efron e Tom Welling. Non sono una loro sostenitrice ma ci ho provato, ho tentato di dare loro una chance con questo film apparentemente impegnato (rispetto alla maggior parte dei loro lavori precedenti). Diciamo che la mia opinione su di loro non è variata...da capitano della squadra di basket a medico intento a salvare Kennedy, qualche emozione diversa sarebbe stata gradita sul bel visino di Zac! Non voglio annoiarvi con ulteriori ciance, ora sta a voi giudicare!


Il 22 novembre 1963 viene ucciso il presidente Kennedy a Dallas, lasciando l’America sotto shock. Peter Landesman sceglie di parlare delle vicende umane che circondano il tragico avvenimento, concentrandosi sulle storie di diversi personaggi direttamente o indirettamente legati ad esso. Appaiono così il punto di vista e le reazioni dei medici del Memorial Hospital Parkland, nel quale è stato ricoverato il presidente dopo l’attentato, dei servizi segreti, della famiglia dell’assassino, lasciando spazio anche alle vicissitudini di Abraham Zapruder, l’unica persona in  possesso delle riprese della sparatoria. Con il susseguirsi di questi episodi, presentati in maniera frammentaria, vi è il tentativo di raccontare la drammaticità dell’accaduto in senso ampio; nel voler dar voce a queste diverse realtà, però,si finisce per spiegarle in modo sbrigativo e talvolta un po’ confusionario, cadendo in qualche cliché.
Parkland è un film corale, la moltitudine dei personaggi presenti in scena e la mancanza di uno spessore psicologico nella maggior parte di essi fanno sì che si eclissino l’uno con l’altro, rendendo difficile l’empatia da parte dello spettatore e limitandone quindi il coinvolgimento.

Peter Landesman è riuscito nell’impresa di raccontare alcuni aspetti interessanti e curiosi del caso Kennedy, manca però la scintilla, quel particolare che emoziona davvero; Parkland si ferma alla superficie, mentre avrebbe potuto evitare qualche forzatura da “americanata” e scavare di più in queste piccole grandi storie. 


VOTO MOVIE JUNKIES: 6.5/10


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